L’ardua maratona dell’anima: dall’Inferno al Paradiso senza tregua

Riccardo Pratesi declama la Divina Commedia

Il nostro collega Riccardo Pratesi e l’impresa di Dante: 19 ore di Commedia a memoria

Docente di matematica del Meucci, ha recitato a Castenaso tutta la Divina Commedia senza leggere una riga.

Ci sono imprese che, anche se compiute lontano da scuola, diventano motivo di orgoglio per tutta la comunità. È il caso di Riccardo Pratesi, docente di matematica del nostro istituto, che a Castenaso (BO) ha DECLAMATO tutta la Divina Commedia a memoria, dall’Inferno fino al Paradiso, in una maratona di 19 ore consecutive.

La sua passione per Dante nasce da bambino, grazie a una copia de L’Inferno di Topolino. Da allora i versi hanno continuato ad accompagnarlo, fino a diventare un mosaico completo: trent’anni di studio che lo hanno portato a conoscere a memoria l’intera opera.

Non è mancata la preparazione, ma la vera sfida era declamare tutto in un’unica volta. «Il momento più difficile è stato alla fine del Purgatorio, alle quattro di notte, dopo dodici ore consecutive», racconta. «Ma il sostegno degli amici mi ha ridato forza».

Colpisce che a compiere quest’impresa non sia un professore di italiano, ma un FISICO. Eppure, ricorda Pratesi, nella Commedia il rigore è ovunque: nella musica dell’endecasillabo, nella struttura della terzina, persino nell'interesse che suscitò in Galileo Galilei e molti altri scienziati fino ad oggi, ai cui studi Riccardo ha dedicato la sua tesi di dottorato.

Tra colleghi, la sua impresa ha suscitato ammirazione e stupore, con un pizzico di ironia per tanta “insana determinazione”. Alla domanda sul valore della memoria nell’epoca digitale, Pratesi distingue nettamente tra la memoria di una periferica di archiviazione e quella del cervello umano: «Non credo che avere la Commedia negli occhiali Google sia la stessa cosa» . Un hard disk immagazzina dati, ma non li vive. Solo imparandola tutta, con la fatica e la gioia dello studio, si scoprono «la forza dei passi meno noti, soprattutto nel Paradiso». La memoria umana non è un semplice deposito: è il luogo dove le parole si trasformano in esperienza, comprensione ed emozione.

Alla fine, le parole migliori non possono che essere quelle di Dante. Riccardo sceglie un verso del Purgatorio che lo rappresenta:

«…un che, quando
amor mi spira, noto, e a quel modo
ch’e’ ditta dentro vo significando».

 E lascia a tutti noi un monito attuale dal Paradiso:

«Già si solea con le spade far guerra,
ma or si fa togliendo or qui, or quivi
lo pan che il pio padre a nessun serra».

Per chi lavora ogni giorno con lui, resta soprattutto l’orgoglio di avere in classe e nei corridoi un collega capace di trasformare l’amore per Dante in un’avventura straordinaria, fatta di memoria, passione e condivisione.

Un nuovo appuntamento con Dante

Dopo Castenaso, Riccardo Pratesi porterà ancora la voce di Dante in pubblico: giovedì 25 settembre a Firenze al Teatro L'Affratellamento in via G. Orsini 73, interverrà con un incontro su “Divina Commedia: libero arbitrio e libertà”. Sarà un’occasione per ascoltare di nuovo la sua lettura appassionata e riflettere sull’attualità del messaggio dantesco.

Ultima revisione il 12-09-2025